giovedì 19 marzo 2020 1 commenti

La genetica di Harry Potter


Era un noioso pomeriggio di quarantena e io mi stavo intrattenendo con un libro comprato da poco: Incanto, di Michele Bellone. «Un viaggio alla ricerca della scienza nascosta in molti archetipi della narrativa fantastica», recita la quarta di copertina. A un certo punto, l’autore citava un articolo del 2005 pubblicato su Nature dal titolo Harry Potter e l’allele recessivo che suggerisce una trasmissione mendeliana del gene della magia: dominante (A) per i babbani, recessivo (a) per i maghi.
Per chi non fosse pratico di ereditarierà mendeliana (non siamo mica tutti Ned Stark), la trasmissione mendeliana si può comprendere meglio usando il quadrato di Punnett:



Per cui gli individui con genotipo AA e Aa saranno miserabili babbani, mentre gli individui col fortunato genotipo aa saranno ammessi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Evviva, tutto risolto.
E invece no! Michele Bellone fa giustamente notare come ci siano un paio di esempi che mettono in discussione l’ipotesi.
Vediamoli:

·      La nostra cara Hermione Granger: «[…]nata da genitori babbani, che quindi sarebbero dovuti essere entrambi eterozigoti (Aa) per generare una figlia capace di lanciare incantesimi. Nella storia della loro famiglia, però, non c'è traccia di maghi, quindi i genitori devono essere per forza AA. Ma allora come hanno fatto ad avere una figlia aa?».

Se questo ancora non vi convince, c’è un esempio ancora più significativo:

·      Rubeus Hagrid: «[…]figlio di una gigantessa (priva di capacità magiche da svariate generazioni) e di un mago. Se l’allele magico fosse recessivo, Hagrid, avendone ricevuto una sola copia dal padre, non potrebbe lanciare incantesimi».

La conclusione può essere una soltanto: il gene della magia è dominante.

A questo punto, Michele Bellone si ferma, ma io ero già partita a cercare una spiegazione con le poche conoscenze di medicina che ancora ricordo.

La mia ipotesi si avvale di due concetti: i meccanismi di espansione e la penetranza incompleta.
Breve spiegone (fatto male):
·      I meccanismi di espansione interessano brevi sequenze di DNA altamente ripetitive (che costituiscono circa il 3% del DNA umano) che possono modificarsi e trasmettersi in forma amplificata alla progenie. Questo vuol dire che, superata una certa soglia, le successive divisioni cellulari porteranno a delle espansioni massive di quel tratto di DNA – e ci sono delle conseguenze. L’esempio classico di questo meccanismo è la malattia di Huntington, che si manifesta superata la soglia di 36 ripetizioni. La malattia può, però, rimanere silente per via della penetranza.
·      La penetranza è la frequenza con cui, dato un certo genotipo (la costituzione genetica di un individuo corrispondente all'insieme degli alleli presenti per ogni gene) si manifesta il fenotipo (l'insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un individuo) corrispondente. In parole povere, una percentuale che esprime la probabilità che, avendo determinati geni, si possa sviluppare o meno la caratteristica che quel gene dovrebbe determinare. Penetranza incompleta, quindi, vuol dire che non sempre il genotipo corrisponde al fenotipo (probabilità del 90%, 80%, 70% e così via) perché l’allele che dovrebbe portare all’espressione di quella caratteristica è “debole” e non si manifesta. Un individuo Aa, quindi, si manifesta come aa, perché l’allele A è come se non ci fosse (circa).

Se vi siete ripresi dalla terribile spiegazione, arriviamo alle mie conclusioni:

Il gene della magia è dominante, composto da una sequenza di DNA altamente ripetitiva (quindi sottoposta a meccanismo di espansione), che si manifesta con una penetranza incompleta.

Questo spiega la lunga storia di generazioni babbane che a un tratto finiscono per far uscire un mago: il meccaniso di espansione, di generazione in generazione (di meiosi in meiosi) ha superato la soglia manifestandosi con la capacità di lanciare incantesimi.
La penetranza incompleta spiega, inoltre, l’esistenza dei maghinò: individui (sfigati) Aa in cui l’allele A finge di non esistere, costringendoli a vivere come normali babbani.

Ho escluso cause multifattoriali per non complicarmi la vita (e perché le mie conoscenze sono limitate).

Spero di essere stata chiara e spero che la mia ipotesi abbia convinto qualcuno!
 
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